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Bonus casalinghe 2022: cos'è, come funziona e a chi è destinato

Quello che molti definiscono come "bonus casalinghe" non è in realtà un contributo in denaro, ma la possibilità di partecipare gratuitamente a corsi di formazione professionale, finanziati dal ministero delle Pari Opportunità. È destinato sia agli uomini sia alle donne (anche se queste ultime hanno una sorta di priorità) che vogliono reinserirsi nel mondo del lavoro, acquisendo nuove competenze soprattutto in ambito digitale. Ecco nel dettaglio come funziona e come si partecipa.

  • articolo di
  • Luca Cartapatti
16 maggio 2022
  • articolo di
  • Luca Cartapatti
Bonus casalinghe e casalinghi

Anche se molti organi di stampa l'hanno confuso con il "bonus sociale" (che invece è un sussidio destinato a un altro tipo di persone), un "bonus casalinghe" esiste per davvero; tuttavia, meglio dirlo subito, non si tratta di un contributo in denaro che si ottiene facendo richiesta, ma della possibilità di partecipare gratuitamente a corsi per acquisire nuove competenze. Vediamo allora come funziona e in cosa consiste questo "bonus", o meglio, questa importante opportunità di formazione destinata a coloro che svolgono attività in ambito domestico

Come funziona il bonus casalinghe (e casalinghi)

Il bonus, come abbiamo detto, non è un aiuto economico diretto, ma è un fondo che è stato destinato a enti di formazione che, tramite un bando indetto dal ministero per le Pari Opportunità, si impegnano a organizzare percorsi formativi per la riqualificazione di chi è uscito dal mondo del lavoro e vuole reinserirsi.

Chi ne ha diritto

I corsi organizzati devono essere concepiti come percorsi formativi destinati a coloro che svolgono attività in ambito domestico, sia donne che uomini, anche se in fase di iscrizione le donne hanno una via prioritaria. L’unico requisito richiesto è che il partecipante al corso risulti iscritto all’assicurazione contro gli infortuni domestici dell’Inail.

Quali corsi sono riconosciuti

I corsi individuati dal Ministero hanno per lo più a che fare con il mondo digitale. Il bando che si è chiuso a marzo richiedeva agli enti di proporre offerte formative che fossero rivolte all’acquisizione di competenze digitali in diversi ambiti:

  • alfabetizzazione su informazioni e dati: ricerca delle informazioni sul web tramite motori di ricerca, riconoscimento delle fake news e archiviazione delle informazioni nel cloud, valutazione e gestione di dati, informazioni e contenuti in rete;
  • creazione di contenuti: scrittura, produzione, elaborazione e modifica dei contenuti digitali quali tabelle, immagini, file audio, con utilizzo di software per la produttività individuale (preferibilmente open source) e individuazione di semplici regole di copyright e licenze da applicare a dati, informazioni digitali e contenuti;
  • comunicazione e collaborazione: conoscenza e utilizzo degli strumenti di collaborazione e comunicazione digitali e online, quali e-mail, chat e videoconferenze, social network, sistemi di messaggistica, cartelle e documenti condivisi;
  • risoluzione dei problemi inerenti ai principali profili software e hardware dei dispositivi elettronici e informatici: riavviare il computer, installare o disinstallare un programma, verificare la connessione internet;
  • sicurezza: protezione dei propri dispositivi, protezione dei propri dati e della propria privacy negli ambienti digitali, conoscenza delle norme sulla privacy, protezione di se stessi e degli altri da possibili pericoli negli ambienti digitali (ad es. cyberbullismo), conoscenza dell’impatto ambientale dell’utilizzo delle tecnologie, sicurezza negli acquisti online, protezione dalle frodi online, tutela della salute nell’utilizzo di strumenti ed ambienti digitali, sicurezza dei figli nell’uso della rete;
  • servizi al cittadino: conoscenza sui servizi digitali al cittadino offerti dalla pubblica amministrazione, con attenzione, in particolare, all’utilizzo di SPID, dei pagamenti elettronici, dell’app IO, dei servizi comunali, Inps e dell’Agenza delle Entrate;
  • gestione domestica: conoscenza e utilizzo di semplici strumenti digitali per l’organizzazione e l’impostazione del budget domestico.

Ogni corso proposto deve contenere tutti i punti appena elencati, infatti non è possibile partecipare alla formazione solo in alcuni di questi ambiti.

Come partecipare ai corsi

Per iscriversi ci si deve rivolgere direttamente agli Enti che organizzano i corsi. Al momento gli elenchi ufficiali degli Enti accreditati non sono ancora disponibili, ma a breve si troveranno sul sito del ministero delle Pari Opportunità.

I corsi sono fruibili in modalità telematica, tramite webinar di almeno 3 ore per argomento trattato e si svolgono in un periodo di massimo 12 mesi. Non c’è obbligo di frequenza, perché si possono visionare i webinar anche come registrazione, ma è prevista una valutazione finale sulle competenze acquisite.

Non c'entra con l'"assegno sociale"

Su alcune testate, si è parlato del "bonus casalinghe" come di un contributo di circa 500 euro al mese destinato solo alle casalinghe (donne). Meglio chiarire subito: un sussidio di questo tipo, di fatto, non esiste. La notizia che circola in rete da diverso tempo è in realtà frutto di un equivoco (o banalmente di grande confusione). Quello di cui parlano alcuni organi di stampa (presentandolo erroneamente come "bonus casalinghe") è in realtà il cosiddetto assegno sociale, un tempo conosciuto col nome di "pensione sociale": si tratta di una misura (questa volta sì in denaro) riconosciuta a uomini e donne indistintamente che abbiano compiuto 67 anni e con determinati requisiti di reddito (fino a 6.085,43 euro per i non sposati, fino a  12.170,86 euro per i coniugati). Come si può capire, lungi dall'essere un provvedimento per chi vuole reinserirsi nel mondo del lavoro, l'assegno sociale è in realtà una misura di sostegno a chi ha una soglia di reddito sotto quella minima prevista dalla legge.

Tutti i bonus che puoi richiedere a portata di clic

Come abbiamo visto, questo "bonus" non è un vero e proprio contributo in denaro. Ma in questi mesi il Governo ha sfornato tanti altri bonus "veri" che possono aiutarti a far quadrare i conti di casa: dalle detrazioni sul 730, agli incentivi, dagli sconti su prodotti e servizi ai voucher da spendere durante l'acquisto. Ma sei sicuro di conoscere davvero tutte le opportunità offerte dallo Stato? Sai ad esempio che puoi avere fino a 5.000 euro di ecobonus se acquisti un'auto elettrica? E che se rottami un vecchio televisore puoi avere uno sconto di 100 euro su quello nuovo? E ancora, sai che esiste un bonus per cambiare mobili, elettrodomestici e persino per installare le zanzariere

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