Accensione dei riscaldamenti: nel 2023 si ritorna alle vecchie date. Ma occhio alle proroghe
Per l'accensione del riscaldamento di quest'anno si ritorna alla normativa precedente al decreto Cingolani dello scorso autunno: previsti quindi periodi più lunghi di accensione e per più ore al giorno, sempre in base alle zone climatiche. Ma occhio alle proroghe e agli spostamenti di data che i Sindaci delle varie città stanno attuando a causa delle attuali temperature quasi estive. A Milano ad esempio l'accensione slitta di una settimana. Ecco le date previste dalla norma.
- Con il contributo esperto di
- Stefano Casiraghi
- articolo di
- Luca Cartapatti
L'emergenza energetica che ha caratterizzato l'autunno dello scorso anno, non influenzerà quest'anno le date di accensione dei riscaldamenti domestici né le ore giornaliere nelle quali possono essere tenuti accesi. L'anno scorso, l'allora ministro Cingolani aveva emanato un decreto riscaldamento legato al Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas per tentare di centellinare il più possibile l'acquisto (a caro prezzo) del gas dai paesi extra-Ue. Un decreto che non solo aveva abbassato di 1 grado per legge la temperatura in casa (da 20 a 19 gradi), ma aveva anche ritardato le date di accensione dei caloriferi, accorciando il periodo di esercizio e le ore giornaliere di funzionamento (1 ora in meno al giorno).
Riscaldamento: si ritorna alla vecchia norma
Il decreto Cingolani però ora non è più valido, è decaduto, perciò quest'autunno si ritorna alla normativa che ha caratterizzato gli anni precedenti. Quando sarà quindi possibile accendere il riscaldamento in casa? Quante ore al giorno si può tenere acceso? E qual è la data di spegnimento prevista?
Per chi abita in un condominio, o comunque utilizza un sistema di riscaldamento centralizzato, l'accensione dei riscaldamenti dipende dalla normativa in vigore e dalla decisione (a maggioranza) dell'assemblea condominiale. Abitualmente, bisogna fare riferimento alla tabella contenuta nell'allegato A del Decreto del Presidente della Repubblica del 26 agosto 1993, n. 412 (in breve "D.P.R 412/93"). Questo stabilisce infatti la data di accensione/spegnimento dei riscaldamenti e il numero massimo di ore giornaliere in cui l'impianto può rimanere accesso. Tutti questi elementi sono legati alla zona climatica (detta anche "fascia climatica") in cui si trova un determinato Comune.
Zona climatica | Area geografica | Periodo di accensione | Orario consentito |
---|---|---|---|
Zona A | Lampedusa, Sud e Isole | Dal 1° dicembre al 15 marzo | 6 ore al giorno |
Zona B | Diffusa soprattutto nelle aree costiere di Sardegna, Sicilia e Calabria meridionale. | Dall' 1° dicembre al 31 marzo | 8 ore al giorno |
Zona C | È un'area che interessa prevalentemente il Sud, insieme alle zone costiere del Lazio meridionale, e include Napoli. | Dal 15 novembre al 31 marzo | 10 ore al giorno |
Zona D | Fanno parte di questa zona le aree interne di tutto il centro Italia, il centro-Nord e le isole maggiori, inclusa Roma. | Dal 1° novembre al 15 aprile | 12 ore al giorno |
Zona E | Tocca le aree dell'Appennino, la Pianura Padana, le aree subalpine e include anche Milano. | Dal 15 ottobre al 15 aprile | 14 ore al giorno |
Zona F | Interessa le Alpi e alcune zone appenniniche. | Non esiste alcuna limitazione |
Proroghe e ritardi: è il Sindaco che decide
L'ultima parola sulle date e le modalità di accensione, però, spetta al Sindaco delle varie città che può intervenire modificando la data per motivate condizioni meteorologiche. Il Comune di Milano ad esempio ha già firmato un'ordinanza che ha prorogato l'accensione dei riscaldamenti proprio a causa delle temperature attuali sopra la media. Salvo ulteriore proroghe, a Milano quindi sarà possibile accendere il riscaldamento da domenica 22 ottobre 2023 fino all’8 aprile 2024. In pratica, il Sindaco ha deciso di ridurre la durata del periodo di accensione dei riscaldamenti di 15 giorni rispetto a quanto previsto dall'attuale norma (dal 15 ottobre al 15 aprile). Inoltre la giunta milanese ha ritenuto di abbassare le ore di utilizzo giornaliere a 13 (contro le 14 previste dalla norma): una scelta di fatto in linea con il decreto dell'anno scorso che ha permesso alle amministrazioni pubbliche e ai cittadini privati di risparmiare sui costi del riscaldamento. Per questa ragione è sempre opportuno tenere monitorato il sito del proprio comune per vedere se sono state firmate proroghe oppure si è deciso di seguire le date previste dall'attuale normativa.
Cosa fare prima di accendere gli impianti
Perché è importante avere sempre impianti in regola? La manutenzione, sulla quale trovi consigli importanti nel nostro speciale, è un dovere innanzitutto per la nostra sicurezza e per quella degli altri, ma non solo. Un impianto che funziona regolarmente ci assicura consumi ridotti e, quindi, maggiori risparmi. L'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) ha stilato questi nove consigli pratici per ottimizzare i consumi domestici:
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