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Salva rate mutui, dal Governo ancora nessun provvedimento per aiutare le famiglie

Doveva prevedere mutui più lunghi ma rate più leggere la proposta di legge del Governo per aiutare le famiglie in difficoltà con un mutuo a tasso variabile, dopo gli aumenti dei tassi d'interesse decisi dalla BCE. Ma alla fine non è arrivato alcun provvedimento. Per ora c'è solo una lettera dell’ABI (l'Associazione Bancaria Italiana) che chiede alle banche di adottare misure in favore di chi ha mutui a tasso variabile senza cap. Una richiesta non vincolante, lasciata alla buona volontà dei singoli istituti.  Ecco cosa resta da fare a chi ha un mutuo.

20 luglio 2023
Casa e calcolatrice

Nell’ultimo anno la Banca centrale europea, al fine di contenere l’inflazione, è intervenuta con un graduale rialzo del tasso ufficiale (ora al 4%) e sono previsti ulteriori rialzi nei prossimi mesi (di certo il 27 luglio e poi forse a settembre). Nelle scorse settimane si era parlato di una proposta arrivata dalle istituzioni per dare sollievo alle famiglie con un mutui variabili la cui rata è aumentata anche del 40% rispetto a fine 2022. 

La proposta in realtà è arrivata dal Governatore Visco (Banca d'Italia) che ne ha parlato durante l’assemblea dell'Associazione bancaria italiana (Abi) lo scorso 5 luglio. Il Governatore tenendo conto delle segnalazioni delle associazioni di consumatori come Altroconsumo ha tirato le orecchie alle banche richiamandole a comportamenti corretti. Il Governo sembrava voler prendere provvedimenti ma in realtà al momento l’unica certezza è una lettera circolare inviata da Abi, l’associazione bancaria italiana, alle banche sue associate.

Le richieste alle banche

La lettera diffusa ieri dall’Abi è una conseguenza anche delle richieste fatte da Altroconsumo e le altre associazioni dei consumatori durante la riunione del Tavolo con le associazioni dei consumatori. Abi chiede così alle banche di adottare delle misure in favore delle famiglie con mutui a tasso variabile senza cap, al fine di limitare le conseguenza negative dell’aumento dei tassi di interesse sulle rate dei mutui. 

Le misure potrebbero essere:

  • allungamento del piano di ammortamento dei mutui per l’acquisto della prima casa visto che allungando la durata del mutuo certo si pagano complessivamente maggiori interessi ma la rata mensile si riduce;
  • ampliamento della cosiddetta rinegoziazione obbligatoria (di cui abbiamo parlato qui) ad esempio, ammettendo alla misura anche soggetti con reddito ISEE o con mutui di importo più elevato rispetto a quanto previsto dalla legge, ora il limite è 35.000 euro per Isee e 200.000 per il capitale del mutuo. Ci chiediamo come questa misura possa avere attuazione senza una modifica legislativa. Finora è stato un flop e senza indicazioni precise da parte del Governo dubitiamo che la situazione possa cambiare.  
  • informazioni più ampie e diffuse alla clientela sulla possibilità di ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa (cosiddetto Fondo Gasparrini), al fine di sospendere – al verificarsi di specifici eventi – il pagamento delle rate del finanziamento (ne parliamo qui).

Fin qui le richieste dell’Abi che però non sono vincolanti per le banche le quali quindi autonomamente possono decidere cosa fare effettivamente con i clienti. Nel caso il tutto si realizzerebbe con una rinegoziazione su richiesta del cliente o nel caso del Fondo Gasparrini in misure informative. 

La misura è del tutto volontaria tanto che nella lettera si dice anche che le banche e gli intermediari finanziari che intendono aderire all’iniziativa lo comunicano alla clientela attraverso i propri siti internet e l’affissione nelle filiali di specifici avvisi. Inoltre dovranno avvisare Abi - che pubblicherà l’elenco dei soggetti aderenti sul proprio sito internet  

Rinegoziare non sempre si può: valuta la surroga

La presa di posizione dell’Abi non pensiamo che possa cambiare la situazione più di tanto, perché è su base volontaria. In attesa che si conoscano effettivamente le proposte delle banche ricordiamo che sul mercato ci sono offerte di mutui a tasso fisso che permettono di avere una rata più bassa anche senza dover per forza allungare di parecchio il proprio contratto e andare avanti a pagare per molti più anni di quelli che si erano messi in preventivo. 

Il nostro suggerimento è di prendere in considerazione la surroga: questo strumento consente di ottenere sia la trasformazione del tasso variabile a tasso fisso sia eventualmente l’allungamento della durata del mutuo.

Confrontare le offerte per risparmiare

Prima di attivarsi per una surroga, occorre ovviamente scegliere sul mercato il mutuo che meglio si adatta alle nostre esigenze e che ci permetta una rata più sostenibile. La prima cosa da fare quindi è confrontare le migliori opportunità di surroga presenti sul mercato, ovviamente optando per il tasso fisso. Il nostro comparatore online di mutui sul mercato può certamente esserti di aiuto.

Confronta le offerte di mutuo

Mutuo variabile? Chiedi il rimborso degli interessi 

Infine, se hai un mutuo a tasso variabile, è possibile che negli anni passati, quando l'Euribor era negativo, tu abbia pagato interessi che non dovevi a causa di una particolare clausola presente in molti mutui a tasso variabile, detta "floor". Altroconsumo ha avviato un'azione contro le maggiori banche italiane per permettere ai cittadini di recuperare gli interessi pagati in più. Partecipa: ti aiutiamo a reclamare e a chiedere il rimborso degli interessi pagati in eccesso a causa di questa clausola.

Mutui floor: chiedi indietro gli interessi