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Mutui Intesa San Paolo poco trasparenti: Antitrust accetta gli impegni della banca

Preammortamento sui mutui con Interessi più alti e non ben definiti in anticipo (sia per la durata sia per il tasso): per questa ragione Intesa San Paolo, come già successo nel 2022 a BNL Bnp Paribas era finita nel mirino dell’Antitrust. Dopo l’apertura dell’istruttoria, ora il Garante accetta gli impegni del colosso bancario, che eviterà quindi una sanzione. La banca s’impegna a far cessare la pratica scorretta aumentando la trasparenza e la correttezza dell’offerta.

  • Con il contributo esperto di
  • Anna Vizzari
  • articolo di
  • Luca Cartapatti
26 aprile 2023
  • Con il contributo esperto di
  • Anna Vizzari
  • articolo di
  • Luca Cartapatti
mutuis

Antitrust ha accettato gli impegni di Intesa San Paolo presentati dalla banca per evitare una sanzione per pratiche scorrette. Infatti, secondo Agcm la banca dava informazioni poco chiare ai suoi clienti su come venissero conteggiati gli interessi del preammortamento e sulla sua durata. Stessa cosa contestata nel 2022 a BNL BNP Paribas; anche in quel caso l’Autorità aveva accettato gli impegni della banca. 

Che cos’è il preammortamento

Il preammortamento è un periodo in cui il mutuo è stato già stipulato ma il piano di ammortamento vero e proprio del mutuo non è ancora partito. In questo periodo il cliente paga alla banca solo interessi e il piano di ammortamento del mutuo, quindi il pagamento delle rate con la successiva riduzione del capitale residuo, inizierà solo dopo. Si tratta di un periodo in cui si pagano solo costi aggiuntivi alla banca e che quindi dovrebbe durare il meno possibile e soprattutto dovrebbe essere chiaro da subito anche il suo costo per il cliente.

Le pratiche scorrette di Intesa San Paolo

Durante l’istruttoria è emerso che la durata del periodo di preammortamento tecnico di Intesa Sanpaolo S.p.A. è pari a una “frazione di bimestre” e con tale espressione la banca intende indicare che il periodo di preammortamento tecnico decorre dalla data di erogazione del mutuo fino all’avvio dell’ammortamento del mutuo fissato il primo giorno del secondo mese successivo a quello di erogazione;

  • il tasso di interesse di preammortamento tecnico applicato dalla Banca nei mutui a tasso fisso corrisponde al tasso di interesse di ammortamento dello stesso mutuo; mentre nei mutui a tasso variabile non corrisponde al tasso di interesse di ammortamento del mutuo stesso, ma, è più alto e dipende da finalità per cui il mutuo è stato stipulato e dal rapporto tra capitale e valore di perizia della casa)
  • la grande maggioranza dei mutui erogati dalla Banca è stipulata negli ultimi 15 giorni del mese.

Purtroppo le spiegazioni dati agli utenti sono molto vaghe e questo può indurre in errore il consumatore medio. Per questo Antitrust ha avviato istruttoria per pratiche scorrette. 

Gli impegni di Intesa San Paolo

Per evitare la sanzione Intesa San Paolo ha presentato questi impegni:

  1. Anche per i mutui a tasso variabile il tasso di preammortamento sarà uguale a quello di ammortamento come accade per i mutui a tasso fisso. 
  2. Il periodo di preammortamento tecnico sarà ridotto ad un massimo di 31 giorni, per i mutui sia a tasso fisso, sia a tasso variabile.
  3.  Aggiornamento della documentazione precontrattuale di tutti i mutui (Offerta non vincolante, PIES e Informazioni Generali dei mutui) per spiegare bene il funzionamento del preammortamento e per evidenziare che anche gli interessi di preammortamento rientrano nel calcolo del taeg del mutuo.

Gli impegni saranno operativi entro 60 giorni dal Provvedimento Antitrust quindi entro fine giugno 2023.

Gli impegni di BNL BNP Paribas

Quanto successo a Intesa San Paolo è molto simile a quello contestato da Antitrust a Bnl Bnp Paribas, sempre sul preammortamento dei mutui. Anche in quel caso l’istruttoria si è conclusa con l’accettazione di impegni.
La banca, infatti, prevedeva che il periodo di preammortamento tecnico durasse fino all’ultimo giorno del mese successivo a quello di erogazione del mutuo; una frase davvero poco chiara per il consumatore medio che comportava che il preammortamento potesse durare da un minimo 31 giorni (questo se il mutuo era erogato alla fine del mese), fino ad un massimo di 60 giorni (questo se il mutuo era erogato il primo giorno del mese). 
Inoltre, la banca applicava un tasso di interesse di preammortamento molto più elevato di quello applicato alle rate del mutuo (tra il 2% e il 4%, mentre i tassi del mutuo erano di molto inferiori), con il rischio che i consumatori potessero vedersi addebitati elevati importi per il preammortamento, rendendosene conto soltanto al momento della stipula del contratto e cioè quando la banca inviava i conteggi di erogazione e la bozza definitiva del contratto di mutuo allegati al PIES.

Insomma, il consumatore non era messo nelle condizioni di fare scelte consapevoli perché poteva conoscere bene durata e costo del preammortamento solo poco prima della stipula del mutuo, quando i giochi era già stato decisi.

Per evitare la sanzione Bnl Bnp Paribas ha presentato degli impegni che l’Antitrust ha accettato perché idonei ad eliminare le scorrettezze. In particolare, la banca si è impegnata da fine novembre 2022 ad equiparare il tasso di interesse di preammortamento tecnico al tasso di interesse applicato al contratto di mutuo (nel caso di mutuo a tasso variabile, il tasso di preammortamento sarà pari a quello applicato alla prima rata) e a ridurre la durata del periodo di preammortamento tecnico fino ad un massimo di 31 giorni. La banca si è impegnata a comunicare i cambiamenti in tutta la sua documentazione a partire dai foglietti informativi (informazioni generali sul credito immobiliare) e gli interessi di preammortamento saranno inclusi nel Taeg. L’equiparazione dei tassi a quelli applicati nelle rate riduce di molto il tasso di preammortamento ed è anche positiva la riduzione della durata massima; infatti così facendo si riducono anche in maniera significativa i costi a carico del cliente. 

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