PRONTO TASSE I familiari a carico nel 730

Quando un familiare è a carico

familiari a carico

14 marzo 2024

Figli, coniuge e altri familiari: tutti questi congiunti possono essere dichiarati a carico nella dichiarazione dei redditi. Ma ci sono limiti precisi da rispettare. Ecco quali.

Quando un familiare è a carico?

Per essere considerati a carico conta il reddito e non l’età. Infatti, i figli, il coniuge e gli altri familiari, nell’anno, non devono avere avuto un reddito complessivo superiore a 2.840,51 euro al lordo delle spese deducibili.
Solo per i figli di età compresa tra 21 e 24 anni 
il limite di reddito per esser considerati a carico sale a 4.000 euro lordi annui:  fino al compimento dei 21 anni valgono le regole fissate per la percezione dell'assegno unico universale.

Per il calcolo di questo limite, il reddito dell'abitazione principale e delle relative pertinenze non si considera solo se il familiare ne ha pagato l'Imu (ad esempio perché la casa è di lusso). Lo stesso accade se ha pagato l'Imu sui fabbricati non affittati.

Quali altri redditi contano nel calcolo del limite?

Inoltre, per calcolare il limite di reddito, il Fisco non considera le eventuali deduzioni cui ha diritto il familiare dichiarato a proprio carico e conteggia anche i seguenti redditi che sono esenti da imposta o pagano un'imposta sostitutiva:

  • le retribuzioni corrisposte da enti e organismi internazionali, da rappresentanze diplomatiche e consolari, da missioni e dalla Santa Sede;
  • la quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera e in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato (è il caso dei frontalieri);
  • il reddito d'impresa o di lavoro autonomo assoggettato all'imposta sostitutiva agevolata per l'imprenditoria giovanile e per la mobilità, o al regime forfetario per gli esercenti attività d'impresa arti o professioni;
  • il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sugli affitti.

Quando un familiare che lavora non è più considerato a carico?

Il limite di reddito di 2.840,51 euro (4.000 per i figli fino a 24 anni) per essere a carico fiscalmente vale per l'anno considerato complessivamente: se un figlio di 23 anni ha fatto una collaborazione occasionale di soli due mesi, percependo complessivamente 4.200 euro lordi, il genitore perde le detrazioni per tutto l'anno perché queste non spettano neppure in parte. Se il genitore ha ottenuto indebitamente le detrazioni in busta paga o nella pensione, tramite il 730 le restituisce al Fisco, senza pagare sanzioni o interessi. Tuttavia, è bene, appena si ha notizia di non aver più diritto alla detrazione, comunicarlo al proprio sostituto d’imposta, in modo che smetta di applicarle e non diventi poi oneroso doverle restituire con il 730.

Quali spese si possono detrarre per i familiari a carico?

Dichiarando a proprio carico un familiare, si ottengono le relative detrazioni ma si possono recuperare anche alcune spese che lo riguardano, sotto forma di detrazioni o deduzioni dal reddito:

  • spese sanitarie;
  • acquisto veicoli per disabili;
  • acquisto cane guida per non vedenti;
  • acquisto di ausili per alunni con DSA (disturbo specifico dell'apprendimento);
  • interessi passivi sul mutuo (solo per il coniuge e l'unito civilmente);
  • spese di istruzione;
  • spese per l'abbonamento ai mezzi di trasporto;
  • spese per addetti all’assistenza personale;
  • spese per attività sportive dei ragazzi;
  • spese per attività musicali dei ragazzi;
  • spese per canoni di locazione per studenti universitari fuori sede;
  • contributi per riscatto della laurea;
  • spese per rette di asili nido;
  • assicurazioni;
  • contributi previdenziali e assistenziali;
  • spese mediche e di assistenza specifica dei portatori di handicap;
  • contributi e premi per forme pensionistiche complementari ed individuali.

Vista la necessità di pagare con strumenti tracciabili, la spesa si considera sostenuta dal contribuente al quale è intestata la fattura o lo scontrino, non rileva l’esecutore materiale del pagamento, che può esse fatto anche tramite sistemi di pagamento “tracciabili” intestati ad altri soggetti, anche non fiscalmente a carico, è importante però dimostrare che la spesa viene sostenuta dall'intestatario della spesa, anche tramite auto certificazione o per cointestazione del conto d'appoggio dello strumento di pagamento utilizzato.

Facciamo un esempio:
Può succedere che il figlio che accompagna un genitore ad una visita utilizzi la propria carta di credito per pagare, ma la fattura sia intestata correttamente al genitore, per non far perdere a quest'ultimo la detraibilità della spesa, occorre una dichiarazione del genitore che riferisce di aver rimborsato il figlio in contanti.